BMW M4 CSL: Competition, Sport, Lightweight
14/06/2024
"Competition", "Sport", "Lightweight" sono le parole chiave che caratterizzano l’ultima versione “CSL” della BMW M4.
La famosa sigla nasce oltre mezzo secolo fa, quando, con la 3.0 CSL, BMW si aggiudicò il Campionato Europeo Turismo del 1973. Trent’anni dopo, nel 2003, la storica sigla viene associata alla apprezzatissima M3 della serie E46, con un’edizione limitata oggi molto ambita dai collezionisti di tutto il mondo. Presentata in anteprima mondiale al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 2022, la M4 CSL viene prodotta in soli 1000 esemplari e celebra i 50 anni della divisione sportiva del marchio dell’elica.
Il carattere sportivo e le linee aggressive nascono dall’unione di tecnologie innovative ed esperienza nelle corse, applicate con lo scopo principale della riduzione del peso per creare una versione “pronto pista”. I geni che la M4 CSL condivide con la sorella da competizione, la M4 GT3, si riflettono infatti anche sulle sue strabilianti prestazioni. Sviluppata tra i cordoli del vecchio circuito del Nürburgring, il leggendario Nordschleife, ha concluso il giro con un tempo di soli 7 minuti e 15 secondi, rendendola la BMW Stradale più veloce di tutti i tempi.
Estensivo l’utilizzo del carbonio per risparmiare peso, con l’ago della bilancia che si ferma a 1.625kg, oltre 100 in meno della M4 Competition. I bellissimi sedili integrali a guscio (dotati di struttura autoportante in CFRP), ad esempio, hanno permesso di risparmiare ben 24 chilogrammi. Scompare invece la panca posteriore, lasciando posto a due vani porta caschi. Tantissimi i dettagli sportivi, come il volante in Alcantara M, i badge CSL illuminati sui sedili e i battitacco.
Il frontale a doppio rene unito ai fari BMW Laserlight di colore giallo, richiamano alle corse con numerose appendici aerodinamiche in carbonio che la rendono veramente aggressiva. La dieta ha interessato anche l’impianto frenante, con dischi in ceramica e i bellissimi cerchi in lega leggera forgiati, insieme al tetto e al portellone del bagagliaio in CFRP. Per concludere, al posteriore troviamo l’estrattore in carbonio e gli scarichi in titanio.
Frozen Brooklyn Grey Metallic è il colore della nostra vettura, nonché la tonalità di lancio, che si abbina perfettamente alle superfici in fibra di carbonio a vista ed ai dettagli rossi.
I richiami alla versione GT3 non si fermano all’estetica ovviamente ed è proprio sotto il cofano che troviamo le maggiori somiglianze. Il propulsore 3.0 sei cilindri in linea S58 è stato potenziato grazie all’aumento della pressione massima di sovralimentazione dei due turbocompressori mono-scroll da 1.7 a 2.1 bar, raggiungendo ora ben quota 550 cv e 650 nm di coppia.
Altra miglioria tecnica riguarda la struttura del basamento del motore priva di camicie dei cilindri, contribuendo a renderlo estremamente rigido, mentre l’albero motore leggero gli consente di gestire livelli di coppia particolarmente elevati. Il telaio è stato rinforzato, con aggiornamenti mirati per adattarlo all’aumento prestazionale del propulsore. La trazione è ovviamente posteriore, con i 650 Nm di coppia scaricati sull’assale posteriore attraverso il cambio M Steptronic a otto rapporti.
E’ una fredda giornata di maggio e ci troviamo sulle Alpi orientali, l’asfalto è umido e il controllo di trazione interviene di continuo, evitando di far slittare gli pneumatici più del dovuto. Grazie alla funzione M Traction control infatti, si può regolare la soglia di intervento permettendo così di divertirsi in tutta sicurezza. Ciò non vuol dire tuttavia che non si debba prestare la massima attenzione, la potenza è molta e la CSL richiede estrema delicatezza e precisione.
BMW M4 CSL
La prima cosa che si nota, e si apprezza, una volta nell’abitacolo, è la magnifica melodia del 6 cilindri in quanto la rimozione del materiale fonoassorbente è stato uno dei tanti interventi volti alla riduzione di peso e lascia quindi entrare maggiormente il sound del motore. Che sia una versione che strizza l’occhio agli appassionati della guida in pista si capisce subito, è rigida, rumorosa, e tagliente come un bisturi.
Siamo fortunati a trovarci su una bellissima strada che è appena stata asfaltata per il giro d’Italia, con un fondo quindi perfetto. L’assetto ribassato rispetto alla M4 Competition e gli a mortizzatori adattivi la rendono molto stabile, mentre lo sterzo preciso e comunicativo aiuta soprattutto quando si sente il posteriore alleggerirsi, riuscendo a riportare la vettura in traiettoria con il minimo sforzo.
La spina del motore è poderosa e si sente davvero la necessità di sfogarsi tra i cordoli di un circuito per sfruttarne appieno il potenziale. Lo 0-100 è coperto in soli 3.7 secondi mentre ce ne vogliono poco più di 10 per sfondare il muro dei 200 chilometri orari.
Una vera M insomma, senza filtri e rivolta agli appassionati della guida sportiva più pura ed estrema, fedelissima alla filosofia del brand e ad ogni singola parola dell’acronimo che la identifica.
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