BMW Z1: avant-garde tedesca
28/12/2021
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Nel mondo di oggi non è cosa comune poter acquistare una vera “concept-car” omologata per la strada. Per chi non fosse familiare con questo termine, fa riferimento ad un’auto che è portatrice di un nuovo concetto costruttivo o per dirlo in altri termini un “laboratorio viaggiante”.
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Non è un caso che BMW scelse la denominazione “Z” per la sua linea di roadster quando introdusse la Z1 al Salone di Francoforte del 1987. Z è l’iniziale di “Zukunft”, parola che significa “futuro” in tedesco. Questa piccola roadster 2 posti fu la prima spider ad essere prodotta da BMW dopo la leggendaria 507 del 1955, il modello che per i suoi costi elevati rischiò di mandare in bancarotta l’Azienda.
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Con la Z1, BMW volle rompere gli schemi e creare un concetto di auto che abbracciasse appieno la filosofia di guidare all’aria aperta e sviluppare un concetto volto alla praticità e all’innovazione. La Z1 doveva essere una vetrina tecnologica per l’Azienda Bavarese e la sua costruzione andava oltre gli schemi di una tradizionale roadster.
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BMW voleva andare oltre e creare un’auto high tech e cominciò con costruire una monoscocca ibrida. La parte strutturale era in acciaio galvanizzato, protetta dalla corrosione da speciale zincatura, la quale garantiva un aumento della rigidità del 25%. La struttura era poi completata da un pavimento in leggero materiale composito sviluppato insieme all’azienda Messerschmitt, resistente alla corrosione.
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Quello che contraddistingueva la BMW Z1 era la carrozzeria, la prima costruita in pannelli di plastica pressofusa e avvitati sul telaio: secondo BMW, un meccanico poteva smontare tutti i pannelli della carrozzeria in soli 40 minuti, riuscendo così a cambiare il colore della vettura senza doverla riverniciare! Un altro grande vantaggio era il fatto che la plastica preveniva i danni da piccoli urti, comuni nell’ambiente urbano: un bel risparmio per i possessori della BMW Z1! L’aspetto più iconico e più conosciuto di questa BMW è senza ombra di dubbio l’apertura delle portiere, che non si aprono, ma scorrono verticalmente. Tale aspetto fu senza ombra di dubbio un punto centrale nello sviluppo della BMW Z1: l’auto doveva assolutamente coniugare sicurezza e puro piacere di guida, pertanto la struttura fu sviluppata in modo da poter assorbire gli urti e mantenere gli occupanti sicuri, nonostante fossero esposti all’aria.
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La BMW Z1 è un’auto che sa regalare l’abbraccio del vento. Una moto su 4 ruote, un’auto fatta apposta per godere appieno delle più belle giornate dell’anno: un’auto immersiva che ci proietta direttamente nell’ambiente che ci circonda.
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Vogliamo salutare il 2021 e dare il benvenuto al 2022 presentando questa splendida BMW Z1 nel classico colore Top Rot (Rosso Top), immortalata in una giornata d’autunno di pieno sole nelle colline vicino a Salò, sulla sponda bresciana del Lago di Garda.
Una GT all’avanguardia anche oggi, la Z1 è il compromesso perfetto fra comfort e agilità. Spinta dal classico 6 cilindri da 170 cavalli della 325i E30, un motore apprezzato da molti per la sua impareggiabile piacevolezza di utilizzo, è l’auto per godere appieno di un tipo di guida oramai estinta.
Le portiere abbassate regalano veramente un altro punto di vista al pilota, facendo apprezzare il luogo dove si è come mai prima. Non è un'auto rabbiosa come una M3, ma è un punto di incontro fra la sportiva leggerezza e la morbidezza degne di una GT di alta gamma.
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Il baricentro basso e la distribuzione ottimale dei pesi la rendono un’auto sorprendente, capace di andare oltre le aspettative. Consegnata nuova in Italia, questa Z1 del 1989 è ancora dotata della sua targa originale Brescia e ha percorso soltanto 71.000 km da nuova. Ancora capace di entusiasmare e sorprendere chi la guida, rimane forse una delle migliori promesse mai fatte da BMW per regalare ai suoi appassionati un futuro sorprendente.
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